La Stamperia nasce nel 2000 quale luogo che sostiene la formazione dell’individuo attraverso un progetto di incisione e stampa al torchio calcografico, sia per bambini che adulti.
L’artista Sara Montani dopo aver maturato un’esperienza fondamentale come docente identifica una propria metodologia che vede la tecnica incisoria quale strumento di formazione della persona.
• Documento: Un metodo a misura di bambino nella propedeutica all’incisione e alla stampa
UN PROGETTO TRASVERSALE
Veronica Bassini
La Stamperia sviluppa un progetto unitario che si muove indipendentemente dal grado di scolarità al fine di sviluppare nei ragazzi una consapevolezza particolare e profonda nell’apprendere -attraverso il fare- nozioni importanti per una futura cultura visuale ma anche per un immediato rapporto con la realtà.
Il laboratorio calcografico è un’esperienza originale, del quale spesso il bambino non ha immediata percezione in sede di spiegazione teorica, ma che subito gli si rivela facilmente accessibile, grazie al metodo con il quale viene impostato. Si affiancano macchinari e strumenti nuovi – come il torchio e i rulli per inchiostrazione – a materiali noti – cartoncini e scotch – che reperiti nell’ambiente del quotidiano mutano la loro destinazione d’uso risemantizzandosi in un contesto della quale interezza si ha una graduale ma profonda percezione in corso d’opera; si può utilizzare dunque una matrice di cartone sulla quale incollare elementi con diverse superfici e disegnare con una normalissima penna per ottenere un risultato inaspettato e sorprendente. Il concetto di ricreare dal conosciuto è fondamentale per un percorso di formazione completo, dando al bambino strumenti chiave non solo per il suo possibile futuro rapporto con l’arte ma anche per il suo immanente e progressivo rapporto con il mondo; sviluppando l’inventiva, si incrementa la capacità di risolvere problemi nuovi con nuove soluzioni partendo dal materiale disponibile, andando cioè dal dato al creato, dal comune al sorprendente.
Attraverso un’arte antica come quella dell’incisione si valorizza lo spirito creativo del bambino che prendendo coscienza delle proprie abilità ama sperimentare e cimentarsi nella sfida che gli viene offerta mirando con una disciplina volontaria a raggiungere un risultato possibile ed impegnativo allo stesso tempo. Il nuovo ambiente si pone come un luogo diverso dove ogni azione è libera ed autogestita ma al contempo decisiva per l’ottenimento del risultato desiderato e quindi compiuta con attenzione.
Si cerca di fare recepire al bambino il grado di progettualità del suo operato attraverso la costruzione in prima persona di un prodotto finito che cela, dietro e dentro di sé, il processo creativo della quale difficoltà solo l’autore ha percezione.
Nella Bottega si impara il linguaggio del lavoro; non solo la gestione del tempo ma anche dello spazio, poiché le regole del laboratorio sono le regole del mestiere dove si ascolta tutti insieme e tutti insieme si agisce; ed ogni risultato è buono perché fatto con un procedimento appreso per gradi, ogni errore è utile e talvolta anche bello poiché la freschezza dell’idea non si smorza in una strada predefinita ma si vivifica in una gamma di possibilità reali e sbalorditive.
Qui esistono ostacoli ma non sussistono limiti, esistono difficoltà espressive ma non impossibilità espressiva, ogni segno e ogni colore apposto sulla materia è frutto di un gesto personale che può essere sviluppato e reso maggiormente consapevole nel tempo e nell’esperienza, ma che in nessuna misura può presentarsi errato.
Ogni stampa ha in sé alcuni concetti fondamentali del linguaggio visivo che il bambino può apprendere in maniera naturale ed approfondita attraverso la sperimentazione diretta, facendo esperienza della linea e del colore guadagna gli strumenti idonei per la comprensione -non solo del suo lavoro- ma più in generale di ogni opera visuale. Presa coscienza degli elementi costituenti, assimilato l’alfabeto dell’arte, potrà in futuro comprenderne i fondamenti o smascherarne i fallimenti senza dimenticare il processo e la fatiche che ogni prodotto ha dentro di sé.
MA COSA SI FA IN UNA STAMPERIA?
In una stamperia si producono stampe d’arte e libri d’artista, si conoscono i colori e le tecniche calcografiche, si imparano ad utilizzare macchinari nuovi ma antichissimi e si prende coscienza delle proprie capacità manuali.
Una stampa è un’immagine impressa da una lastra – matrice – che può essere costituita da diversi materiali (legno, zinco, rame, plexiglas o cartone) su un foglio di carta di cotone; grazie al torchio questa matrice diventa madre di una serie di immagini cartacee tutte più o meno uguali tra loro che sono il prodotto finale di un processo guadagnato con fatica e sempre con un certo grado di sana imprevedibilità.
E se nel mondo di tutti i giorni per ottenere una copia basta spingere un pulsante ed avviare una macchina (stampante o fotocopiatrice che sia), nella bottega dello stampatore si deve fare molta più strada e si deve apprendere come l’idea del disegno o del colore può essere trasportata sulla materia al fine di raggiungere l’effetto sperato; nella stampa calcografica il processo è celato nel prodotto, ma gode di una consapevolezza totale e fondante. Con questa esperienza ci presentiamo al territorio e apriamo le porte alla curiosità, sicuri del potenziale che l’arte calcografica ha in sé.
GLOSSARIO
La materia è nuova per molti e un piccolo ragguaglio ci sembra indispensabile, per questo un piccolo glossario.



TORCHIO E STAMPA
Il fondamento della stamperia. II torchio é la macchina con cui si stampano le incisioni, composto da una sorta di timone, detto stella, che azionato con la forza delle braccia fa ruotare due rulli tra i quali scorre un piano. In fase di stampa la lastra inchiostrata é posta sul piano mobile, coperta dal foglio di carta da stampare e dal feltro. Scorrendo il piano, la pressione del rullo superiore costringe la carta a penetrare nei solchi della lastra e a raccogliere l’inchiostro. La carta usata deve essere morbida e moderatamente assorbente (fabbricata con poca colla) per penetrare nei solchi, raccogliere l’inchiostro e tornare in piano. Attraverso la stampa si possono ricavare più copie da una stessa matrice. L’insieme delle copie prodotte, contrassegnate da una doppia numerazione e firmate dall’artista, si chiama tiratura.
CALCOGRAFIA
II termine calcografia (dal greco: incisione su rame) raggruppa per estensione di concetto tutte le tecniche che risultano incise in cavo. La matrice per la calcografia, una lastra di metallo (zinco, rame, ferro, ecc.) viene incisa con tecniche che possono essere di tipo “diretto” (l’utensile guidato dalla mano dell’artista opera direttamente sul metallo) come il Bulino, la Maniera Nera, la Puntasecca, oppure di tipo “indiretto” (tramite la morsura di acidi) come per l’Acquaforte, l’Acquatinta e la Vernice Molle.
INCHIOSTRO
L’inchiostro da stampa é di tipo speciale a base di olio di lino e olio di noce, molto vischioso e arricchito da un pigmento colorante. Con bambini e ragazzi vengono utilizzati inchiostri ad acqua che consentono un inchiostrazione delle matrici più facile e sicuro. Per le matrici calcografiche l’inchiostrazione avviene manualmente mediante spatola. L’inchiostro viene steso sull’intera superficie e gradualmente eliminato dalle zone non incise. Per le stampe silografiche l’inchiostrazione ha luogo mediante rullo e l’inchiostro aderisce solo sui rilievi.
CARTA
Nella stampa d’arte, la carta usata per l’incisione, dovendo adattarsi alla matrice (dovendo cioè riuscire, sotto pressione, a raccogliere l’inchiostro depositato dentro segni anche sottilissimi), è spesso fabbricata a mano, foglio per foglio, riutilizzando stracci di cotone di prima scelta. Deve essere molto resistente per reggere senza strappi alla pressione del torchio, ma, in fase di stampa, deve essere anche morbida e moderatamente assorbente per penetrare nei solchi della matrice. I fogli di carta vengono quindi inumiditi prima della stampa in modo che le fibre si gonfino e così raccolgano meglio l’inchiostro dall’incavo dei segni. Dopo la stampa, il foglio di carta, ancora umido deve essere posto ad asciugare coperto da un cartone leggero per evitare che si arricci.
PUNZONE
il punzone è uno strumento importante per ogni stamperia, si tratta di una piccola pressa a mano contenente un cliché che riporta il nome della stamperia o della persona che ha stampato la lastra. Viene applicato “a secco” (cioè senza inchiostro) su un lato del foglio, solitamente in calce.
XILOGRAFIA (LINOLEUMGRAFIA)
Procedimento di stampa che utilizza come matrice una tavoletta di legno duro (o di linoleum) sulla quale si intaglia l’immagine desiderata con sgorbie, bulini, appositi coltellini o altri attrezzi. La matrice viene realizzata intagliando i bianchi nella matrice.
PUNTASECCA
La matrice in metallo o plexiglas viene incisa direttamente con una punta acuminata.
COLLOGRAFIA
Si lavora su una matrice di cartone alla stessa maniera di un collage. Si attaccano materiali di diverse superfici con colla vinilica e con un rullo di gomma, precedentemente caricato di colore, si inchiostra la lastra e poi si stampa utilizzando il torchio.
MONOTIPO
Dal greco unica impronta. Indica la produzione di un’unica stampa irriproducibile, creata inchiostrando una matrice con del colore distribuito arbitrariamente dall’artista e poi impresso su carta.
MONOSTAMPA
Indica il modo di inchiostrare una matrice incisa. L’inchiostro è distribuito in modi vari non perfettamente riproducibili. Perciò si potrà stampare lo stesso soggetto, in quanto impresso sulla matrice, ma non si potrà mai avere la medesima colorazione.
ACQUAFORTE
In latino acquafortis indicava l’ acido nitrico, il mordente appunto usato per la tecnica dell’acquaforte. La lastra di metallo (solitamente rame o zinco) viene ricoperta da una vernice scura (detta satinata) che una volta asciugata forma una compatta patina coprente. Con un oggetto a punta sottile si graffia via la vernice producendo il disegno desiderato. Si immerge la piastra in una bacinella di acido diluito in acqua e si lascia agire -o meglio mordere. Il mordente penetra nei segni dove la vernice è stata asportata e corrode il metallo. Una volta pulita e sgrassata, la lastra è pronta per essere stampata.
Si distribuisce l’inchiostro calcografico sulla lastra con una spatola in modo uniforme e successivamente si asporta quello in eccesso con una tarlatana (una sottile garza), l’inchiostro, penetrato nei solchi scavati dal mordente, si trasferirà sulla carta (precedentemente bagnata) attraverso la stampa con
I primi e più celebri acquafortisti della storia sono Albrect Durer e il Parmigianino.
IL LIBRO D’ARTISTA
Si tratta di libri a tiratura limitata, numerati prodotti a mano con varie tecniche che possono essere tipografiche o calligrafiche ma il testo non è necessario, un libro d’artista può essere composto anche di sole immagini.
COLOPHON
Indica una piccola nota al termine o all’inizio di un libro recante le informazioni descrittive dell’edizione. Ad esempio; tipo di carta, eventuale editore o stampatore, anno di stampa e luogo.



OBIETTIVI DIDATTICI E FORMATIVI
Il “fare” consente l’incontro con i concetti fondamentali del linguaggio visivo in modo spontaneo. Facendo esperienza della linea, del colore, della superficie e della composizione l’allievo guadagna i contenuti idonei per la comprensione non solo del suo lavoro, ma più in generale per un approccio alla lettura dell’opera visuale. Ogni laboratorio si avvale sempre di conoscenze e uso di strumenti già posseduti dagli alunni; viene pianificato insieme agli insegnanti, affinché l’attività possa essere parte integrante della programmazione didattica e affiancarsi quindi alle altre discipline.
- Indagine della situazione iniziale di ciascun gruppo classe
- Stimolare la creatività come strumento educativo e formativo
- Fruizione della Stamperia come “bottega” : luogo in cui lavorano e cooperano più competenze e nel quale si realizzano libri e cartelle d’arte a tiratura limitata.
- Favorire una maggiore collaborazione e partecipazione all’interno dei gruppi scolastici, creando importanti occasioni di aggregazione e di scambio anche attraverso lavori corali
- Rafforzare l’autostima attraverso la gratificazione personale
- Offrire ai docenti un valido strumento per conoscere meglio i propri allievi
- Breve presentazione storica e teorica dell’incisione
- Definizione di obiettivi, metodi e contenuti relativi ad un progetto specifico
- Fruizione della Stamperia come “bottega” : luogo in cui lavorano e cooperano più competenze e nel quale si realizzano libri e cartelle d’arte a tiratura limitata.
- Il Linguaggio visivo ( colore, linea, superficie, composizione)
- Conoscenza, sperimentazione e ricerca tecnica come base di ogni esperienza
- Conoscenza degli strumenti e delle tecniche presentate (collografia, puntasecca, monotipo, ecc.)
- Capacità d’uso autonomo degli strumenti e del torchio
- Acquisizione di una semplice modalità di approccio alla lettura dell’opera d’arte attraverso la sperimentazione pratica
Nei laboratori sono sempre presenti due docenti, artisti incisori. La loro diversa formazione artistica permette di considerare gli aspetti della progettazione dell’attività da più punti di vista e di elaborare strategie di gestione del lavoro calibrate sulle differenti età degli alunni.
I laboratori sono caratterizzati dalla sperimentazione attiva della tecnica: metodi diretti e indiretti in calcografia (collografia, puntasecca, acquaforte, acquatinta, ceramolle ecc…). Linoleografia e xilografia.
-Collografia
– Monotipo
– Incisione a puntasecca su plexiglas
– Incisione con penna a sfera su cartone,
– Inchiostrazione con spatola e tarlatana
– Inchiostrazione con i rulli
– Stampa a due o più matrici differenti
Operazioni preliminari ad ogni tecnica di stampa:
– Taglio della carta a mano
– Bagno della carta
– Preparazione dei colori
– Inchiostrazione della lastra a rullo o tarlatana
– Stampa a torchio calcografico