Il libro d’artista si pone tra scrittura, pittura e scultura, sconfinando nelle arti applicate. Un oggetto che difficilmente si riesce a definire e che sfugge ad ogni tipo di classificazione rigorosa da parte di storici dell’arte, studiosi o bibliotecari. Gillo Dorfles in Fuori Collana – libri d’artista (Colophon, 2000) afferma che «questa categoria di libri d’artista non appartiene alla grande famiglia del libro vero e proprio e rientra piuttosto nell’ambito del collage o del combine painting. Quando mancano le parole, o manca la scrittura, e alle volte il volume è composto di sole pagine candide; o ancora di fogli ritagliati e sagomati, o di pseudo-volumi costruiti di legno, di ferro, persino di marmo… è azzardato davvero discorrere di libri». Per Bruno Munari, invece, i libri sono ritmo, equilibrio compositivo e cromatico, liberi dalla stampella della parola per raggiungere l’essenza della forma e aspirare ad essere “libri illeggibili”.
IL LIBRO NASCOSTO
Il laboratorio propone di creare un libro dʼartista con un dipinto ed un testo originale. Ogni bambino verrà stimolato a dipingere con colori ad acqua un’immagine a tema su fogli di medio formato.
Il libro, piegato come una fanzine, conterrà l’immagine al suo interno, che sarà come un “testo” nascosto. Le pagine visibili ospiteranno la storia collegata all’immagine.
Il manufatto verrà completato con copertina e colophon disegnati con penne e matite. Il libro nascosto è sia un quadro da incorniciare che un piccolo libro da portare in cartella.